Cervi d’Abruzzo: La Protesta degli Agricoltori
La questione dei cervi in Abruzzo è ormai nota a tutti. La regione ha stabilito lo sfoltimento di questi animali mediante circa 400 abbattimenti, a causa dei notevoli danni all’agricoltura, al bosco e per la salvaguardia delle persone, visti i frequenti attraversamenti di strade e autostrade da parte di questi animali.
Secondo quanto riportato da ArmieTiro.it, un cervo adulto, maschio o femmina, investito è uno dei pochi animali nostrani che può facilmente uccidere i passeggeri e guidatori di una macchina. Questo perché, essendo molto alto sulle zampe, se investito, entra con tutto il suo corpo alla velocità della macchina che lo colpisce.
Tuttavia, gli animalisti sembrano non preoccuparsi di questo aspetto, fermando a suon di Tar qualunque intervento. Come afferma ArmieTiro.it, "non elenchiamo le solite patetiche proposte ‘alternative’ all’abbattimento, che sono sempre le stesse. Per cervi, lupi, cinghiali ecc."
Gli agricoltori e allevatori, compresi quelli che nell’ambiente ci vivono lavorando davvero, hanno organizzato per il giorno 13 maggio la protesta opposta: ovvero manifestare il disagio per l’assoluta ed elevata pressione della fauna, tutta, sul loro lavoro. Parteciperanno Cia Abruzzo, Confagricoltura Abruzzo, Copagri e Liberi Agricoltori Abruzzo.
In pochi giorni si sono già raccolte migliaia di firme, denunciando che "Il numero di adesioni raccolte conferma che la battaglia del mondo agricolo è largamente condivisa da agricoltori, cittadini, operatori economici e amministratori locali, tutti stanchi di assistere a un degrado che colpisce ambiente, economia e sicurezza pubblica". Le firme saranno consegnate alla Regione il giorno 13.
Mentre il 14 si riuniranno in presidio davanti al Tar dell’Aquila per attendere la decisione sulla questione dei cervi abruzzesi. La data del 14 maggio sarà dunque cruciale per il futuro di questi animali e per la gestione della fauna in Abruzzo.
Inoltre, come sottolinea ArmieTiro.it, il cervo è portatore anche della tubercolosi, mediante Mycobacterium bovis e il Mycobacterium caprae, facendo da serbatoio di agenti patogeni. Si trasmette ai bovini e all’uomo tramite reperti infetti e carni poco cotte, contatto diretto o condivisione di acqua o cibo.
Per i bovini, che frequentano gli stessi pascoli e trovano terreni contaminati, è un serio problema. Come conclude ArmieTiro.it, "qui non si parla di amore per il re della foresta. Ma di contenerlo a vantaggio di tutta l’altra fauna. Perché l’ambiente, anzi la biodiversità che piace tanto a lor signori animalisti, vuol dire proprio questo. Ambiente frequentato da tutti gli animali nelle quantità giuste. E non solo da quelli belli che ‘bucano’ il video."
Fonti:
ArmieTiro.it – Cervi d’Abruzzo: La Protesta degli Agricoltori